15 – VIAGGIO IN AFGHANISTAN Quindicesima puntata

I nostri amici vennero a prenderci in mattinata vestiti a festa, lui di nero e lei coloratissima, anche Mahmud si era ripulito. Io misi la giacca di velluto comprata per 1000 lire a Porta Portese e tutti insieme ci incamminammo verso la fine del paese. Camminammo per una ventina di minuiti in quello che sembrava un deserto di montagna pietroso e arido. Quando gia’ il paese era alle nostre spalle cominciammo a vedere davanti a noi un muro di pietra grigia alto un paio di metri che rinchiudeva uno spazio quadrato o rettangolare. Il lato davanti a me sara’ stato forse un centinaio di metri, si vedeva del verde spuntare al di sopra del muro e si sentiva venire musica di tamburelli e mandolini ed il suono che sembrava di un oboe . L’entrata era dalla parte opposta ed era la sola entrata che c’era cosi’ che camminammo lungo tutto il muro.Cio’ che vidi all’entrare fu quanto di piu’ simile ci possa essere al Giardino delle Delizie, o al Paradiso Terrestre sognato e descritto da illuminati e poeti. Oppure si trattava del famoso Giardino degli Assassini.C’e’ una leggenda Persiana secondo la quale un Pasha di nome Hassan-i-Sabbah per eliminare i suoi nemici aveva fondato la Societa’ degli Assassini, un gruppo che seguiva fedelmente i suoi ordini. Non si sa con certezza come sia stato in grado di far commettere tante nefandezze agli Assassini con tanta lealtà. Una teoria deriva dalle notizie di Marco Polo durante i suoi viaggi in Oriente. Racconta una storia che aveva sentito di un uomo che avrebbe drogato i suoi giovani seguaci con hashish, li avrebbe condotti in un giardino nel deserto facendogli credere che era il paradiso, ma solo lui aveva i mezzi per consentire il loro ritorno. Credendo che Sabbah fosse un profeta o un mago, i suoi discepoli, credevano che solo lui potesse riportarli in “paradiso”, e per questo erano disposti a soddisfare ogni sua richiesta. Alcuni dicono che la parola assassino provenga da hashish.Ma allora “Il giardino degli assassini” esiste, pensai, e io ci sto entrando.C’erano moltissimi alberi di frutta diverse, piante, fiori, c’era un ruscello che rinfrescava l’aria, c’era erba fresca su cui la gente aveva steso i loro tappeti e mangiava dolci al miele, mandorle e pistacchi e beveva te’. I gruppi erano divisi per famiglia ma tutti si conoscevano e i bambini correvano da tutte le parti.I nostri amici ci fecero fare il giro del giardino presentandoci alla gente. C’era mezzo paese tutti vestiti a festa. Il giardino era mantenuto dal paese e veniva aperto di tanto in tanto. Pensai al lavoro incredibile che ci era voluto per rendere fertile quel pezzo di terra. Tutte le pietre con cui era costruito il muro erano state tolte a quel pezzo di terra per poi piantare tutto quel ben di dio . Passammo dai musicisti. La musica era curda e ricordava quella ascoltata qualche giorno prima con l’aggiunta del piccolo oboe che chiamavano Zurna. Mentre andavamo verso il tappeto dei nostri amici passammo davanti al tappeto della famiglia del banchiere il quale ci chiamo’, ci presento’ la sua famiglia e ci invito’ a sedere con loro, ma non invito’ i nostri amici di una classe molto inferiore. Non mi piacque e rimasi indeciso non volendo pero’ offendere nessuno, anche se il modo di fare del banchiere mi dava fastidio e mi sentivo piu’ a mio agio con i contadini.Il mio amico capi’ la tensione e mi disse di stare un po’ col banchiere e poi andare al loro tappeto a bere te’. Cosi’ fu e passammo il resto della giornata con i nostri amici mangiando dolci e bevendo te’ sotto un albero di aranci nel deserto.Tutti andarono via prima del tramonto, in tempo per la preghiera della sera.Mentre tornavamo alla nostra tenda sentii il richiamo del muezzin che veniva dal paese e mi ricordai che il giorno prima ero diventato musulmano.

 

  • Pino Cino

    Admin
    ho detto mi piace ma c’è una menzogna evidente: gruppo di lavoro della Camera dei Deputati. E quando si è mai sentito che…
    • Paolo Paci

      Author
      era la Commissione per l’ambiente, visitammo parchi in Canada (Ottawa, Banf ). negli USA Grand Canyon Sequoia National Park e qualche altro, e finimmo in Messico per un incontro sul terremoto del 1985. Tutti i partiti erano rappresentati, c’era anche

      Caradonna del Movimento Sociale.., quale sarebbe la menzogna evidente?
      feci molti lavori per varie commissioni della Camera quando venivano in america.e lavorai anche per il Senato e 2 volte per l’Aeronautica , mi portai in giro per l’America 300 piloti, volavamo con i loro C 130…era fichissimo, potevo stare in cabina con i piloti…
  • Pino Cino

    Admin
    la battuta era riferita ai deputati che lavorano. ossimoro?
    • Haha
    • Paolo Paci

      Author
      ahah non l’avevo capita, si vede che sono diventato amerikano
    • Pino Cino

      Admin
      per essere americani con l’italiano te la cavi ancora bene

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