Belli allegri per avere bevuto quella specie di vino e con la pancia piena, ci dirigiamo verso Myrtie , non prima però di congedarci dalla famiglia che così gentilmente ci aveva offerto il pranzo, si, non avevano voluto niente e si erano pure offesi quando avevamo insistito!
La ragazza con la minigonna mi era proprio simpatica e ci siamo promesse di rivederci appena ci fossimo sistemati,si chiamava Maria e parlava malissimo l’inglese ma a gesti e con pazienza ci si capiva!Thalassa= mare…. skilo= cane…karpusi= cocomero e così via.
Molte delle parole imparate allora fanno parte del mio lessico quotidiano e mi viene da ridere perché molto spesso uso i termini greci anche con i miei amici che mi guardano della serie che stai a dì !
Il villaggio non era molto distante ed in poco tempo eccoci arrivati davanti a quella che sarebbe stata la nostra casa per tre mesi.
L’aveva trovata Dimitri, a quel tempo non c’erano agenzie specializzate lì a Kalymnos, almeno per quello che ne so io.
Casa, beh, piuttosto un villone a due piani, bianco sporco, con un ingresso monumentale! Due colonne doriche e un frontone in bassorilievo con delle corone di alloro legate da nastri.
Molto a tema ci viene da dire e giù a fare battute del tipo la cariatide ce l’avevamo, mia nonna, le dee bionde pure, mia madre e Dani, Bacco , mio padre che beveva di gusto e Pan , Pigi che all’epoca era un bel gaudente .
I cani erano Cerbero , anche se mancava la terza testa e noi ragazze … beh , noi le servitrici degli dei ovviamente!
Ridevamo di gusto, il vinello ci aveva fatto passare la stanchezza.
Mentre prende le chiavi e apre il portone a due ante, Dimitri ci spiega che questa era l’abitazione di campagna di un colonnello di Papadopoulos.
Alzata di sopracciglio di mio padre al quale tutto ciò che riguardava dittature e similari non è che gli andasse proprio a genio.Basta sapere che a 14 anni era finito in galera, la prima e non ultima volta, perché , montato sulla statua equestre di Vittorio Emanuele, con in mano delle bombe a mano, urlava abbasso il Re, abbasso Mussolini e Viva l’anarchia, per capire che la cosa gli dava … fastidio.
Comunque, ormai era fatta e il posto era decisamente bello, la casa spaziosa con tante stanze e un bel giardino con tanti mandorli!
Mi piacevano le mandorle, non ne avevo mai visto l’albero e quelli erano carichi di frutti pronti per essere colti.
C’era anche un piccolo orto con rosmarino, alloro, salvia e l’immancabile origano.Quello greco ha un profumo buonissimo e all’epoca l’avrei messo anche nel caffè!
C’era un’ampia veranda che circondava la casa per tre lati, con delle sedie e un paio di divanetti dove sedersi a godersi il fresco della sera.
Da buoni brasiliani, ci eravamo portati delle amache che avremmo poi sistemato attaccate al colonnato della veranda.
L’arredamento era modesto, forse il colonnello si era portato via le cose migliori quando era finita la dittatura , ma c’era tutto il necessario, letti, sedie , tavolo e tavolini, cucina attrezzata , una camera da letto al pianterreno con gli altri vani comuni e tre camere al piano di sopra e il bagno …. ma quale bagno???!!!
“Mamma , devo fare la pipì, dove è il bagno? “chiede mia sorella più piccola .
Appunto….dove era il suddetto?non c’era nessun bagno!!!
Dimitri un po’ imbarazzato si dirige verso il giardino e indica fuori,” come”,dice quasi in lacrime mia nonna ,” dovrei fare i mie bisogni nel prato dietro alle siepi di rosmarino?!”
Guardiamo meglio e scorgiamo ben nascosto da una siepe, un casottino.Eccolo lì, come nella migliore tradizione contadina, si facevano i bisogni fuori di casa, il colonnello aveva costruito il suo tempio moderno ma per quanto riguardava la toilette, era rimasto ancora al tempo degli antichi greci.
Ci si arrivava tramite un viottolo in mezzo ai mandorli , senza illuminazione quindi per la notte ci si sarebbe dovuto organizzare.
E infatti, poco dopo, , finito di sistemare i bagagli, Pigi era andato in paese ed era tornato con 4 splendidi vasi da notte , in smalto bianco , con delle decalcomanie raffiguranti rose e margherite e … l’effigie di un santo locale, tale san Spiridone.
Mi sono sempre chiesta che c’entrasse un santo con un pitale…. misteri della fede.
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2 risposte
e dai cominciamo ‘sta vacanza
non è la vacanza ma il viaggio per arrivare a farla che è importante, mi sembra avesse detto qualcuno di famoso🤣