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07 04 2020
Io ho un baule. A dire il vero di bauli ne ho tre.
Nel ’50 hanno viaggiato da Dover a Calais.
Uno per le borse nelle borse nelle borse, per tre.
Uno per i ricordi.
Il terzo per i propositi e per i se.
I propositi sono scampoli colorati, un po’ piegati, un po’ aggrovigliati.
Cercano di scappare quando li spingo nel baule chè, nel baule, mica ci vogliono stare.
Ma io inspiro tutta l’aria che c’è e mi ci siedo sopra, tiè!
E’ proprio allora che vedo spuntare un proposito piccino che inizia a parlare.
Parla piano e inizia con un se e in men che non si dica seguo il filo che s’intreccia ad altri e ad altri e ad altri ancora, per tre.
“Se per esempio…”
Lo provo a zittire.
“Se solo mi lasciassi proseguire!”
No, no, no, non voglio ascoltare!
“Se solo ti fermassi a guardare!”
Io lo so già come andrà a finire!
“Se solo mi stessi a sentire!”
Chiudo gli occhi e…
“Uuuh, guarda il voile accanto a me!”
Sai che m’importa di quel voile lì!
“Ah, ma ecco una Toile de Jouy!”
Sospiro sconfitta mentre il baule si spalanca e i miei propositi invadono la stanza.
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è con
Io ho un’amica che legge le intenzioni oltre l’inchiostro…ascoltate!
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bello bello
hai sentito la lettura di ?
pensavo fossi tu. è una professionista? perché la dizione e il tono sono perfetti
Una risposta
a proposito di propositi e’ un piacere leggerti