Caracas 23 Gennaio 2010

Caracas 23 Gennaio 2010
Qui in Venezuela, tanti anni fa, ho comprato un piccolo terreno, 8000 metri quadrati in campagna e vicino ad un paese che si chiama San Sebastian de Los Reyes che è poi uno dei primi paesi costruiti dopo l’arrivo dei conquistatori ed è anche stato, città capitale.
Questo paese si trova a 120 Km da Caracas in una zona che chiamano. “La puerta del llano” cioè la porta della pianura .
La pianura che qui si chiama : “Los llanos” è una vastissima regione senza montagne dove i vaqueros ( allevatori di bestiame, )pascolano le loro vacche.
Dietro casa mia passa un fiume che si chiama Caramacate. E’ un fiume grande che nella stagione delle pioggie si riempie tanto , c’è molta corrente ed è anche pericoloso fare il bagno. Invece nella stagione secca è dolce e trasparente ci si può camminare dentro, ci sono piccole cascate.
Mi sono poi definitivamente innamorata di quel posto, quando è arriavato un colibrì, che è andato a succhiare il polline di un ibiscus che c’era nel giardino. E l’ho comprato.
Gli anni sono passati, ogni fine settimana andavo lì con amici,. Figlia, bambina, da sola. Con il sole, e con i temporali, di giorno ed anche di notte, da lontano si sentiva il suono della radio o di piccole orchestrine di vicini. Orchestrine di tre strumenti: Arpa, cuatro ( che è una piccol a chitarra a quattro corde) e maracas, e poi il canto.
Le canzoni parlano di animali, di cavalli, di uccellini, di fiumi e di amori.
Ieri ci sono tornata con due amici italiani, anche perché dovevo vedere delle persone che volevano comprarla.
La casa che è molto grande, è ormai quasi vuota. E’ da un anno che non ci entro! Per terra ci sono una infinità di insetti morti, rane, foglie e sulla carta geofgrafica appesa al muro, gli uccellini hanno fatto i loro nidi così che molti stati e regioni sono stati divorati dalla natura.
Ho cercato di non pensare a questo addio ho cercato di pensare che le cose passano ed adesso il momento è diverso.
Ho fatto una passeggiata in mezzo agli alberi di mango, a quelli di tamarindo e di merey e poi con gli amici siamo andati a piedi al fiume. C’erano dei bambini che si facevano il bagno, degli amici che bevevano birra e rum seduti dentro l’acqua ed una leggera brezza che faceva volare le foglie degli alberi ed i leggeri semi.
E’ passato un colibrì ed ha sostato su un fiore battendo velocissime le ali.
Più che un uccellino sembrava un insetto, di quanto è piccolo.
Noi ci siamo seduti su una pietra a guardare e ad ascoltare il rumore dell’acqua che scorre.
E poi, siamo tornati a Caracas.
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