Roma e Campo de’Fiori

Roma e Campo de’Fiori
Lo studio di disegno tessile, che si chiamava Faro, era in piazza della Cancelleria, proprio accanto a Campo de’Fiori. Facevamo disegni che poi vendevano in tutto il mondo.
Io avevo affittato un piccolissimo appartamento a Via di Prato Falcone, di fronte a Stampa alternativa.
Era una casa popolare forse dei primi del “900.
Al piano di sopra viveva un amico che si faceva chiamare Baba Cilum perché il suo lavoro consisteva nell’insegnare a preparare i cilum.
Dopo la separazione dal mio fidanzato, si aprì il mondo della strada. Passavo da Piazza della Cancelleria a Campo de’Fiori all’uscita dal lavoro e all’ora dei pasti.
Cinema Farnese, il famoso vinaio, Piazza Farnese, l’Attico, il Folk studio ed il Film studio, il Bagaglino.
Avevo due mondi, o forse di più:
il mio lavoro, la strada, gli amici del teatro e lontano lontano c’era Palermo, dove andavo ogni tanto, ma in realtà mi sembrava di non avere più niente da condividere con quella cittá.
Spesso andavo a Capena da una mia amica.
Ma il centro di Capena era la casa di Claudio Volonté. Da quella casa passavano tante persone, anche palermitani , mi faceva piacere incontrarli perché appartenevano ad un mondo che a Palermo non avevo mai conosciuto.
Un giorno a casa di Claudio arrivarono un gruppo di zingari amici suoi. In quella occasione mi feci tatuare una palmetta con la luna, disegnati da me. Freni, la moglie di Claudio mi fece il tatuaggio con tre aghi e l’inchiostro.
É carino.
Purtroppo Claudio finí male, infatti forse per gelosia, uccise un uomo e lo arrestarono. Si tolse la vita a Regina Coeli.
A casa mia, in una stanza piccolissima, ospitavo spesso amici o disperati che non sapevano dove andare.
Con la mia amica Marina, facevamo passeggiate nei giardini e quasi tutte le sere ci vedevamo dal vinaio.
Il vinaio era un luogo di incontri.
Ci trovavi Armando e Pupo, Eleni, Francesco Clemente, Victor Cavallo e Claudine che era anche amica mia.
Insomma li trovai amici cari ed era bello.
Poi mi innamorai nuovamente, ma non era facile e da un giorno all’altro decisi di andare in Sudamerica.
Ero sempre stata attratta dal Perù.
Non avevo soldi e così decisi di lavorare intensamente per potere viaggiare.
Pensavo: vado prima in Venezuela dove c’è il mio amico Temi che mi ospita, lavoro un poco e poi vado in Perú.
E così il mio destino stava cambiando.
Una sera prima della partenza ero a Piazza Navona, carnevale, un sacco di gente. Improvvisamente uno sconosciuto mi prende la mano e mi dice: stai per partire per un lungo viaggio all’altro capo del mondo.
La tua vita cambierà.
E scomparve tra la folla.
E così fu.

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