RICORDI DI SCUOLA ELEMENTARE

Da ragazzini, alle scuole elementari, in terza si cominciava a studiare la Storia. 

Era una Storia interessantissima sin dall’inizio dove le guerre e le crudelta’ si susseguivano vorticosamente. Le illustrazioni del sussidiario erano di grande effetto sulle nostre fantasie. 

Sin dai tempi delle caverne la vita era tutta una lotta fatta di mazzate in testa uno con l’altro . C’era sempre una buona ragione per prendersi a mazzate e la ragione era generalmente il possesso di qualcosa, la terra, l’acqua, il fuoco, le donne.

C’era sempre un buono e un cattivo, anche se a volte a noi ragazzini il cattivo sembrava buono e il buono cattivo, o piu’ cattivo, perche’ alla fine erano tutti cattivi. In questa Storia perfino i fratelli si ammazzavano fra di loro. Romolo ammazza Remo, Caino ammazza Abele, Caracalla fa uccidere Gela, i figli uccidono i padri Bruto cospira  l’assassinio di Cesare  e i padri uccidono i figli, anche se a volte, come nel caso di Abramo ed Isacco, interviene all’ultimo minuto la mano di Dio a fermare quella armata di Abramo. Il caso di Abramo per noi era particolarmente contorto perche’ sembra che fu Dio stesso ad ordinare ad Abramo di uccidere il figlio, per una ragione per noi difficile da comprendere che chiamavano “atto di fede”. Ma perche’ ordini di uccidere un figlio se poi ri-ordini di non farlo? Questa ci sembrava una cattiveria e ci immedesimavamo nel figlio, poveretto, che veniva usato crudelmente e chissa’ con che traumi sarebbe poi cresciuto. 

Eppoi c’erano i Greci! Quelli si che erano forti! Gli Spartani erano i piu’ forti di tutti; buttavano i bambini deboli giu’ da una rupe. Una cosa terribile, noi ci si chiedeva se ci saremmo salvati, alcuni in classe erano un po’ magrolini, si usciva dalla Guerra, e sicuramente gli Spartani li avrebbero buttati giu’ dalla rupe. Si studiava la guerra di Troia, con tutti gli eroi che muoiono come mosche uno dopo l’altro pagina dopo pagina. Non facevi in tempo a simpatizzare con uno che subito veniva ucciso. Perfino Ettore, l’Eroe massimo, il mio favorito in tutta la vicenda, veniva ucciso dal quasi immortale Achille.  Ma chi glielo fece fare a Ettore! Lo sapeva che Achille era immortale, no? E invece il giorno dopo ammazzano anche Achille colpito da una freccia nel famoso “tallone di Achille”. Troia perdera’ la guerra a causa di un inganno. Fu Ulisse, re di Itaca  che, con l’inganno del Cavallo di Troia, permise agli Achei di massacrare tutti i Troiani, vendere le donne come schiave e rapire i bambini. E tutto questo aiutati dagli Dei.

Dei capricciosi, corrotti, bugiardi, traditori, maligni che litigavano sempre tra di loro, proprio come gli uomini!

 A me gli Achei stavano sulle balle. La guerra causo’ moltissimi rifugiati che fuggirono per il Mediterraneo, uno di loro sembra che fondo’ Roma. Poi c’era Alessandro Il Grande! Lui  ci piaceva anche moltissimo, l’invasore per eccellenza, uno dei primi imperialisti, gli altri, quelli che ammazzava sul suo cammino, erano tutti cattivi, appartenenti a religioni ignote e culture “diverse dalla nostra”. Nessuno a scuola ci parlava di imperialismo, ma le terre invase diventavano automaticamente un Impero ed era sempre una sola persona che decideva. 

Un capitolo intero era dedicato a Leonida e i suoi trecento Spartani che resistettero agli invasori dell’Impero Persiano di Serse al passo delle Termopili. Tutti tifavamo per lui. Che battaglia incredibile con le frecce persiane che oscuravano il sole ma che per Leonida era: “meglio!, cosi’ combatteremo all’ombra!”. Che risposta indimenticabile!

Mi ricordo l’illustrazione. C’era Leonida in primo piano con la bocca spalancata,  l’elmo di ferro e il braccio armato di lancia e poi, dietro, i trecento spartani che combattevano e nel cielo una incredibile quantita’ di frecce. Mi chiedo oggi se le persiane delle finestre prendono il nome dalle frecce persiane che oscurando il sole e permisero agli Spartani di combattere all’ombra. Gli Spartani alla fine persero la battaglia e morirono tutti ma permisero ad un altro eroe della Resistenza Greca ,Temistocle, di sconfiggere la flotta Imperiale persiana nella battaglia navale di Salamina. Una battaglia navale! La prima battaglia navale della Storia! 

Per non parlare degli Egiziani… quelli uccidevano i loro prigionieri di guerra con delle tremende mazzate alla nuca mentre erano inginocchiati con le mani legate dietro la schiena. Non solo ma ne andavano cosi’ orgogliosi che rappresentavano queste scene sulle mura dei loro templi.

Arrivati ai Romani noi ragazzini eravamo ormai  assuefatti agli orrori della guerra e del sangue, e non ci chiedevamo piu’ se fosse giusto o no e la guerra era un dato di fatto esisteva e basta, era come se avesse una vita propria e noi partecipavamo agli eventi come ad una partita di pallone, tifando ovviamente per la Roma anche se la citta’ nasce da un fratricidio all’ombra della discordia. Di conseguenza anche la Storia di Roma era piena di tradimenti, tranelli, amori ed eroismi e Roma era sempre in guerra con i suoi vicini le cui terre venivano conquistate ed annesse all’Impero Romano (un altro Impero). I Romani avevano macchine micidiali come le catapulte che lanciavano globi di fuoco che bruciavano vivi i nemici e avevano le Daghe, spade corte e taglienti che “li rendevano piu’ agili in combattimento”. 

I Romani conquistarono tutto cio’ che era intorno a quello che chiamarono “Mare Nostrum”. Dopo tre Guerre Puniche invasero e rasero al suolo Cartagine, addirittura cosparsero di sale le ceneri della citta’ “perche’ non risorgesse”. Ma i Romani erano anche grandi ingenieri e costruivano strade, ponti e acquedotti portando cosi’ la civilta’ e il benessere a quelle popolazioni chiamate genericamente “ I Barbari”. Quindi era un bene per loro essere sudditi di Roma, ecco la giustificazione che ci rendeva tranquilli. Gli facevamo un favore…A noi ragazzini la guerra, gli assassinii politici, i tradimenti, le bugie e gli inganni ci sembravano un fatto normale della Storia, un dato scontato all’ordine del giorno, anche se il costo in sangue era elevato.

In fondo dentro di noi, nei nostri animi infantili sentivamo che non era una bella cosa invadere terre altrui, uccidere i proprietari e dire che queste terre ora sono tue. Qualcosa non quadrava. Questi Imperi duravano tutti un certo tempo e poi “cadevano” lasciando dietro di se quasi sempre guerre dette “fratricide”. Finche’ da queste guerre non sorgeva un altro impero con altro Imperatore. Questi imperatori erano sempre dei tiranni. Anche l’Impero Romano cadde e arrivarano ”le orde dei  Barbari” da quelle terre lontane che oggi sarebbero l’Ucraina, la Russia, l’Ungheria, parte della Germania la Norvegia, arrivarono gli Unni, gli Ostrogoti i Visigoti e i Longobardi. Distruggevano tutto cio’ che incontravano sul loro cammino, uccidevano donne e bambini e bruciavano i villaggi. Le illustrazioni del libro li dipingevano barbuti con i capelli lunghi, vestiti di pellicce e le corna sugli elmi. Il capo degli Unni, Attila, un tipo con dei baffoni lunghissimi, disse: “Dove passo io non cresce l’erba!” Cazzo! Quello si che era un invasore! Non rispettava neanche il Papa tanto che con nostro grande disappunto arrivarono a Roma e la bruciarono. 

La “Caduta dell’impero Romano” fu per noi la caduta di un Mito. Dopo pagine e pagine di guerre, glorie, vittorie, Colonne, Archi di trionfo etc I’Impero Romano “cade” e i Barbari , una tribu’ dopo l’altra, fanno razzie bruciando le citta’ d’Italia.  Poi c’era un capitolo in cui non c’erano guerre perche’ si erano ormai ammazzati tutti fra di loro. Un po’ di tranquillita’ si penso’ in classe, Il capitolo era intitolato: L’anno 1000.

Ci veniva descritto come un periodo di follia generale. Un limbo di tempo durante il quale grazie alle guerre (o a causa di esse) si era persa la conoscenza di tante cose. “Arti e Mestieri” erano andati perduti, fame e malattie imperversavano, gruppi di gente vagavano per le campagne, a volte seguendo folli predicatori, in cerca di Dio. La lebbra ed altre pestilenze colpirono i superstiti delle guerre di cui le malattie erano le conseguenze. Le terre non venivano piu’ coltivate e nelle citta’ si moriva di fame. Insomma un vero “disastro umanitario”. 

A quel punto si cominciava a studiare “il Medio Evo”. Un’epoca in cui sorsero le famose “Citta’ Stato” . La cosa funzionava piu’ o meno cosi’: un tipo qualunque un po’ piu’ forte e prepotente degli altri decideva di essere un Principe e  si faceva costruire un castello usando tutti i poveri che c’erano intorno con la scusa che poi li avrebbe protetti . In realta’ poi la meta’ di loro furono messi a lavorare i campi del Principe, l’altra meta’ fu messa a fare la guerra per rubare la terra ai vicini. E dovevano anche pagare le tasse. A Roma c’era sempre il Papa il suo stato si chiamava “il Papato” e uno sarebbe portato a pensare che data la sua natura religiosa, cattolica, fatta di amore, in quello stato si vivesse in pace e giustizia. Macche’… I papi erano cattivissimi, erano i piu’ cattivi di tutti e anche loro facevano le guerre. Li chiamavano i Papi Guerrieri. Con i loro sudditi si comportavano con grande severità e peggio  con chi non credeva nel loro Dio. Venivano torturati e poi bruciati vivi. Finivano in prigione per dire che la terra e’ rotonda, quando lo sanno tutti che e’ piatta… Noi bambini eravamo interdetti da queste lampanti contraddizioni. Il prete che veniva ogni tanto a parlarci di Dio parlava sempre di amore e che dobbiamo amarci uno con l’altro. Ci voleva un gran bene e carezzava tutti, non come quella strega della maestra che ci dava gli schiaffi sulla nuca… 

Una volta lo raccontai a mio padre e il prete non torno’ piu’. 

Verso la fine dell’anno si arrivo’ a “Le Crociate”, dette anche “Guerre Sante”. Come puo’ essere una guerra “santa”? Eppure le illustrazioni del libro di storia ci mostravano dei bellissimi cavalieri con le corazze e le vesti bianche. Con delle spade gigantesche e gli scudi crociati, come quello che diventera’ il simbolo di un partito politico italiano che si chiamava “Democrazia Cristiana”. Le Crociate si combatterono per riconquistare il “Santo Sepolcro” e la “Terra Santa” dalle mani dei musulmani e durarono circa 200 anni! Naturalmente noi facevamo il tifo per i Crociati. La propaganda scolastica gia’ da allora trattava gli Arabi, detti anche “i Mori”,  con disdegno di razzismo mal celato dietro vaghe ragioni religiose. Ma nella biblioteca di mio padre scoprii un libretto di storia dove si affermava che le sciabole degli Arabi erano meglio degli spadoni goffi e pesanti che portavano i Crociati. Permettevano piu’ mobilita’, erano piu’ affilate e tagliavano le gole dei crociati con molta facilita’. Si leggeva anche che i musulmani difendevano casa loro ed i crociati erano degli invasori e che le vere ragioni della guerra erano economiche e di potere territoriale fra le potenze europee. Alla fine delle Crociate fini’ anche l’anno scolastico. Finalmente un po’ di pace… ma alla fine un dato era certo: la guerra era era una costante fissa. La Storia era un susseguirsi di guerre, anzi era sempre la stessa guerra combattuta da gente diversa in tempi diversi .  Fino ai giorni nostri…

La Storia mi piaceva e la studiavo volentieri, non come la matematica che per me rimaneva un odioso  mistero. 

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5 risposte

  1. bellissimo riassunto ,scritto benissimo quindi facile a leggere, come ha permettermi un viaggio nel bambino di quegli anni con la fantasia di oggi .mi hai stimolato un ricordo molto positivo sul maestro Pedone che alla fine riassunse l’orrore nella storia come lo descrive Kurz in Apocalipse Now

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