sicuramente stavo perdendo tempo – Stefano Porry Pastorel

sicuramente stavo perdendo tempo ,era a metà del mio terzo periodo della vita ( per semplificarmi ora , i 100 anni possibili di vita li ho divisi per 4 , per molti possono per 5 ,6 ,perfino per 10) essendomi inventata una società di mediazione commerciale con sede a Phan Thiet provincia di Bhin Thuan, Vietnam ,diventando ufficialmente non più residente in Roma Italia ,lontano dagli ispettori SIAE per esempio ,comunque pur divertendomi a vestire come la middle class vietnamita ,mantenevo nelle calzature uno stile occidentale calzando le scarpe Fooprints della Birkenstoc con suola e plantare in cuoio ,e giravo con due moto una grande tipo Harley Davidson cinese con piccola cilindrata sponsorizzata da Swarznegher? ,che mi ha regalò Silvana tornando a Roma e l’altra una Suzuki ,un super moderno scuterino da città introvabile in occidente , ma quel giorno , avendo rimediato un passaggio in auto ,dato che normalmente da Phan Thiet a ho chi min city c’è il treno che ti carica con la moto o moto al seguito come si dice ,anche perchè per almeno 50 chilometri di strada in direzione nord sono tutte concentrazioni di abitazioni relative a varie attività ,più urbane , per non offendere ,ereditate dalla vecchia Saigon ,fino a quelle più agricole con coltivazioni di mais e più ci si addentra verso il nord del frutto del drago per esempio che trattano con la luce elettrica per accellerare la crescita anche di notte ,vere comunitaà agricole (con due a per non confonderle con le vecchie comuni di Mao (sic) dove tradizionalmente ancora esiste , la casa centrale di incontro ,sulle montagne erano case comuni anche per dormirci , ma di questo cercherò di recuperare foto e filmati e di scrivere una altra volta. Quindi giravo co un motorino dell’ albergo con un cestino porta oggetti sulla ruota anteriore quando scorgo il Mostro ( anni prima non era assolutamente così un paese si pieno di ex “odore di napalm” ma relegati al quartierino folcroristico di Cho Lang ora tutto chiuso causa variante Delta ) e forse proprio grazie alla chiusura di tutta la città controllata da 50.000 soldati , non più sprovveduti vietcong truffati dalla mala di Saigon nel periodo della unificazione,Parlare di mala in Vietnam è un libro aperto dato che non si nascondono minimamente anzi ho visto macheti nascosti nelle maniche di giacche guidando motorini , caffè di gioco diurno tipo quelli della zona marconi magliana ,traffico compiacente per 1000 dong ai vigili che mi è toccato sganciare alla sud-americana , perchè il cretino amico-fratello che guidava si è fatto fermare , tre cartoni di sigarette in auto ,prese poco prima davanti a un mercato dei tanti al volo , fermato perche girò a destra dove non si poteva proprio davanti ai police ???? mai capito ,perchè trafficava sigarette alla sala biliardo ,ma ho una foto incredibile del seguito del trasporto su motorino dei “tre cartoni di sigarette” alla bisca.
Divago perchè quello che è successo è stato benedetto dalla fortuna , il Mostro girava con una bambina vestita è truccata da donna-prostituta stretta forte alla vita , Ho fatto il giro della quadra e poi visto in fondo di spalle che camminava stringendola di finco , metto i piedi avanti co le Footprints modello City di suola di cuoi spesso avanti ad ariete e a tutta callara , per quel che poteva quel povero motorino e con il cestino e scarpe centro il culo del Mostro urlando in Italiano (sic) Haimè non lasciava la bambina , e io giù con l’accelleratore e le scarpe sempre strllando ” lascialo figlio di puttana polizia polizia , il grido polizia mi ha salvato è arrivato un Saigonese , mi ha chiesto se volevo aiuto , il tempo che ho messo per tirare fuori la mia carta di ideantità vietnamita per motivare l’aiuto che il mostro aveva girato l’angolo ed era sparito con la bambina , tornando a parlare con il saigonese mi confermava quello che i Ching mi hanno letto DI NON CACCIARE in questo caso i pedofiliSENZA GUARDACACCIA si rischia , oggi i pedofili sono organizzati economicamente politicamente etc etc e il VietNam stava diventando una loro base , avendo , essendo un paese poverissimo allentato i controlli degli ingressi .
Tu, Claudio Bucci, Abigail Garfagnoli e altri 4
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John Flores

Grazie Stefano, per questo sguardo in un paese e una cultura a me sconosciuti. Contentissimo di sentire una voce nuova in questo gruppo, anche se noi ci si conosce da tempo. Aspettando nuovi racconti…. 👍
Stefano Porry Pastorel

John Flores ora la situazione con questa variante è che 60 e passa milioni di Vietnamiti con 90 milioni di motorini circolanti verranno fuori prima o poi trasformati e non ne ho la più pallida idea di come diventeranno nel rapporto con la vita anche se socialmente ha superato gli anni della guerra americana
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I miei articoli

Una risposta

  1. sempre divertente leggerti, vecchio visionario, dal Sud America al Vietnam passando per il Biafra, con una puntata in Spagna tanto per farsi una anestesia allucinante. Per non parlare della terrazza di Terrasini dove mi fumai l’ultimo pezzetto di hash nel 1976, prima di volare a Caracas. Scrivi ancora…che cose da raccontare ce le hai…

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