La corsa per lo spazio

La corsa per lo spazio

John Flores -21 Luglio

Evviva i multimilionari che si autofinanziano i propri giocattoli spaziali. Certo, chi ha i soldi, ha il diritto di spenderli come vuole, o no?

Tutti festeggiano la grande realizzazione, il progresso che avanza, ed io sono tutto per il progresso. Grande lettore di fantascienza, ho visitato migliaia di mondi e vissuto innumerevoli avventure spaziali con intricatissime trame, ma era sempre roba di sogni e fantasie, non mi aspettavo certo che nella mia vita si sarebbe riusciti ad andare sulla luna, e che satelliti umani circolassero per l’universo analizzandolo.

E’ cominciata la colonizzazione dello spazio, non abbiamo abbastanza colonie qui sulla terra? Come se poi la colonizzazione fosse una cosa buona, non un’espansione in territorio altrui (popoli indigeni), per sfruttarne le risorse a proprio vantaggio. Basta conoscere la storia degli imperi Europei per il mondo intero, come hanno influenzato la storia, la geografia, la distribuzione dei beni, e i rapporti umani tra bianchi e gente di colore, lo schiavismo, il razzismo…

Nel mondo di Star Trek (amato da Bezos), i personaggi principali sono di tutte le ‘razze’ umane, Kirk il capitano, il dottore e l’ingegnere sono tutti bianchi, ma ci sono neri, giapponesi, oltre alle razze aliene. Alieni a parte, l’America ormai sembra proprio così, ben lontano dai tempi quando arrivai, quando l’integrazione reale aveva appena cominciato a prendere piede. I neri americani finalmente sono riusciti a integrarsi, e hanno una voce. Ondata dopo ondata di immigranti dal centro e sud America, dall’oriente, Indiani, Pakistani, Cinesi, Cambogiani, Vietnamiti, Giapponesi, insomma di tutti i paesi del mondo. L’America diventa più multirazziale ogni giorno, e il discorso prende nuove prospettive… certo persistono le ingiustizie e la resistenza, le leggi discriminatorie che favoreggiano il privilegio dei bianchi, l’odio e l’ignoranza, ma le cose stanno cambiando, grazie soprattutto a Black Lives Matter.

Riguardo Bezos, che pagasse i suoi impiegati salari più alti, e che migliori le condizioni dei suoi lavoratori, che con Amazon paghi le giuste tasse sul capitale al governo… Un mio amico editore lo chiama “L’uomo che ha ucciso le librerie”… Figlio di esuli Cubani anti Castristi.

Cosa farei io se avessi i soldi che hanno questi tipi? Prima di tutto, pagherei delle tasse adeguate, potrei aiutare grandemente, contribuendo a pagare per l’infrastruttura, per l’investimento nello sviluppo di sistemi sociali che aiutano alla società in generale. E non solo qui a casa, ma nel mondo intero, sradicherei la fame, le guerre, il razzismo, darei a tutti la stessa opportunità di godere dei benefici comuni… Contribuirei a rendere l’istruzione accessibile e gratis per tutti, come la medicina e cure mediche. Investirei nello sviluppo di energie alternative, rinnovabili, per contenere e cercare di invertire l’inquinamento catastrofico che abbiamo creato. Farei piantare alberi dappertutto e pulirei l’ambiente (Terra, cielo e mare) il meglio possibile di tutta la mondezza e veleni che disseminiamo giornalmente, ormai da troppo tempo. Che mondo diverso che sarebbe!

Ecco, forse allora saremo in grado di pensare allo spazio, ma come un pianeta intero, diverso ma unito in aspirazioni comuni, al beneficio di tutta l’umanità, non per farsi una pippa mentale di qualche ora ad alta quota, l’orgasmo di quei pochi minuti di zero gravità, non per la fama e la gloria individuale…

Siamo sempre stati esploratori e lo spazio sembrerebbe la prossima meta.

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5 risposte

  1. Caro John, peccato che non hai un dollaro in tasca per aggiustare le sordi di questo ingiusto mondo. Io sono nelle stesse condizioni, a parte qualche beneficenza ed aiuti ad amici in problemi. Ma pensa che bello se Bezos ed i suoi clienti si perdessero nello spazio… E poi non so se possiamo chiamare 100 chilometri “spazio”… Soldi buttati!

  2. Bezos mi sta ampiamente sule palle. Odio Amazon e il suo affamare dipendenti e piccola concorrenza. Ma succede che rotto il quarto frullatore, di tre ho spaccato il bicchiere fatto di plastica scadente e del quarto ho fuso il motore, chiesto in negozio dove non hanno nulla che sembri degno, vado a frugare internet e oltre ai soliti Brown, Philips e varie preziosità capita di vedere un’offerta Amazon dove ne presentano uno da 39,90 euro con bicchiere in alluminio. Questo di sicuro non si sfascia con la mia mania di frullarci Parmigiano e Pecorino.
    Vado a vedere e ce ne sono 4 usati in offerta: il meno caro a 19,90 ha “piccola ammaccatura sul bicchiere”. Marca “amazchef”.
    Ho difficoltà motorie e non guido più la macchina quindi non posso girare per negozi e allora chi se ne frega: 20 euro tramite carta di credito li butto e tempo cinque minuti una email mi avverte che l’oggetto acquistato arriverà in due giorni al mio domicilio nella campagna romana.
    Lo spacchetto. E’ più capiente del previsto. Lo provo e quel coso mi frulla alla perfezione, peperoncini, parmigiano, pistacchi, verdure e anche la carne come scritto sul libretto di istruzioni.
    Azz… diceva il poeta. Sono piacevolmente sorpreso e soddisfatto. In più non ho pagato spese di spedizione perché pare il tutto rientrasse in un’offerta Amazon Prime e come diceva la email di accompagnamento avevo diritto anche ad un mese di Prime Vision gratuito. Mi sono guardato “Nina Simone”, documentario splendido, e da un mese mi frullo quello che mi pare con questo robusto frullatore sul quale tra l’altro non c’è traccia di “piccola ammaccatura”.
    Se Bezos si fosse smarrito nella stratosfera sarebbe stato un romanzo di fantascienza a lieto fine.
    Stramaledetto lui e il suo sfruttare il lavoro altrui. I mei libri ad esempio me li ordinavo e ritiravo nella sola libreria esistente a una decina di chilometri da casa, non risparmiando alla titolare la cattiveria di farle notare che su Amazon costavano un euro di meno.
    Sicuramente continuerò a cercare di evitare Amazon e il suo impero sperando di non incorrere in ulteriori tentazioni e che il tal Bezos nello spazio si perda.

  3. Bella, candida riflessione John. Fa di te uno dei “giusti”. Sei vecchio come il cucco ma resti un ragazzino pulito. Ti voglio bene, amico mio.

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