“Come andare in Thailandia e ritornarne vivi” -1- cap. 1 – Ping

Avendo saputo che l’intenzione primaria di Pino Cino nel lanciare l’idea del Decamerone Social era quella di far pubblicare racconti erotici, lo soddisfo col proporre l’incipit e il primo capitoletto del mio ultimo romanzo (ancora inedito) “Come andare in Thailandia e ritornarne vivi”. Il protagonista è un avventuriero italo-americano che ha passato l’adolescenza tra S.Francisco e Roma e che ci racconta degli anni ’70-’80 in queste due città. Poi si è imbarcato in un’avventura in Thailandia intorno agli anni ’90, finita in maniera rocambolesca. Ritorna sul “luogo del delitto” dopo 30 anni, ormai quasi settantenne, e incappa in nuove avventure agro-dolci. In attesa della pubblicazione vi offro quest’anteprima. Aspetto vostre osservazioni, anche critiche, soprattutto da parte delle donne. Vi avverto: non è un libro politically correct!”Chi sa d’esser candido e si mantiene oscuro è il modello del mondo. Essendo il modello del mondo la virtù mai non si scosta da lui ed ei ritorna all’infinito” Lao Tze1- PingSi chiama Ping, lavora a Patpong e gioca a ping pong. Con la fica. Lei e le sue colleghe si dispongono a cosce aperte davanti agli avventori del locale e gli sparano le palline bianche direttamente dalla vagina. L’avventore cerca di colpirle al volo con la racchetta quando gli rimbalzano sul tavolo e , se ci riesce, tutte le ragazze fanno dei gridolini di giubilo. Ma non è la sola performance vaginale che offrono ai clienti. C’è chi ci fuma una sigaretta, col bocchino infilato dentro, e fa pure dei graziosi anelli di fumo come il bruco di Alice nel paese delle meraviglie. C’è chi ci spegne le candeline di una torta, con soffi secchi e potenti, e chi ci spara una serie di petardi: bum, bum, patàn, patàn! La fica a scoppio! Erano quasi trent’anni che non visitavo i bordelli di Bangkok. I numeri sono un po’ cambiati, più politically correct. Un tempo si usavano anche gli animali, ora non più. Prima ti offrivano di assistere all’accoppiamento donna-cane, cosa di cui perfino io mi sono sempre rifiutato di essere spettatore. Ho assistito però all’inserimento di una specie di biscia che la ragazza si introduceva nella vagina dalla parte della testa. Poi, quando ce l’aveva tutta dentro, si metteva a pancia sotto e dava dei gran colpi di ventre sul pavimento. Poi si rimetteva seduta e la biscia, tutta rintronata, le sgusciava fuori. Sempre dalla parte della testa, praticamente le si era rivoltata dentro! Anche gli avventori sono cambiati da allora: quelli di 30 anni fa erano grassi ubriaconi tedeschi gonfi di birra, giovani marines americani su di giri, italiani con la bavetta alla bocca attizzatissimi, tutti vocianti, incitanti, pervasi da un’allegrezza scomposta. Oggi si vedono solitari russi massicci seri e silenziosi, indiani composti come fossero a teatro, cinesi che non lasciano trasparire un’emozione, coi loro faccini smunti. C’è meno allegria oggi, meno partecipazione.Mentre faccio queste considerazioni, la maman, la tenutaria, mi spinge addosso Ping. La ragazza mi guarda con occhi da cerbiatto. “You like bum-bum?” mi fa cruda la maman.Altrochè se vorrei fare bum-bum con quella creaturina!”If she want…” dico cercando l’approvazione della diretta interessata.”Certo che vuole” mi fa sbrigativa la maman spingendomela ancora una volta addosso.Stavolta Ping mi si attacca ad un braccio con tenerezza e mi sorride dolce.Combiniamo per 3000 bath.

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7 risposte

  1. per Alessandro e il suo Thailandia: ti sei fatto fregare, 3000 Baht sono troppi 🤣🤣🤣al massimo 1500 e se é un bordello di lusso e te lo dice una che in Thailandia ci vive e lavora dal 2007 … smesso di lavorare lì due anni fa ma ho ancora il business!

      1. ahi ahi ahi no Alpitour🤣🤣🤣tranquillo che l’obolo ai thai lo lasciano tutti, si fregano anche fra di loro

    1. non so… io mi sono beccato altri 3 giorni di bloccaggio per aver scritto “italiano imbecille”… ad un imbecille razzista di origini italiche. “linguaggio di odio” lo chiamano.

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