Ayaiai!

Gli scritti a seguire sono email scritte a caldo ad amici e parenti. Avrebbero bisogno di una seria revisione sulla costruzione, la punteggiatura e un intervento sui congiuntivi mancanti. Ma “in finale” forse è meglio che li condivida così, schietti e un po’ scalcagnati. Fa’, Stè e Fafa’ sono la stessa persona Stefania, mi moje e le “esperienze” con l’Ayahuasca di cui parlo nei due scritti avvengono in un tempio “laico” ad Altoparaiso durante un festival sciamanico nell’anno 2012, del quale spero di riuscire ad allegare la locandina. Altoparatso è un piccolo centro a 200 km da Brasilia, “sequestrato” da giovani e meno giovani newagers dei quali accenno nel terzo scritto Il primo scritto indirizzato ad un amico di vecchissima data, è un’accozzaglia di considerazioni varie sul mio soggiorno invernale in Brasile in sostituzione e in contrapposizione dell’ormai usuale ventennale nostro sverno in India. Il soggiorno come si vedrà nn sarà gradito appieno, per svariati motivi, anche se l’errore vero è quello di fare un confronto, peraltro inevitabile, tra Brasile e India, confronto che porta ad una semplice conclusione: il Brasile nn è molto dissimile dall’Europa, la gente è bella pulita vestita come noi con le macchine che sfrecciano su strade normali. L’India è un’altra Cosa…

Email to Enrico

Ola’, Ericobello e’ un po’ che nn ci sentiamo, scusa se di tanto in tanto sparisco, ma gli eventi spesso mi travolgono. Devo dire che stavolta avrei voluto tanto essere travolto dal Brasil, ma purtroppo nn e’ andata proprio cosi’. A parte che e’ il periodo delle piogge che limita un po’ tutti i movimenti. A Rio siamo stati 10 gg e 9 li ha piovuti. A Brasilia sciuva che e’ na bellezza e qui ad Altoparaiso, paraiso dei newagers cum grana, continua a piovere anche se con qualche deliziosa sorpresa. Ci ritorniamo….Cmq sti brasiliani so strani forte….belli e belle, si tanto, ma strani forte…intanto se nn parli brasileiro sei out completamente, l’inglese je rimbalsa e la loro pronuncia e’ demenziale quanto l’inglese stesso. Quindi un bel po’ di difficolta’ di comunicazione. Anzi a Rio, e di turisti ce ne hanno a Rio, qualcuno mi chiedeva qualcosa tipo un’informazione sui bus o su una via e quando io dicevo di nn parlare la lingua facevano una faccia tipo machestaiaddi’, come se poteva esistere qualcuno sulla terra che nn conosceva la lingua loro….Ma belli e sani tutti donne uomini bambini, educati come ormai nn se ne vede piu’ in Europa, eppoi nn ho mai avuto problemi di sicurezza, mai neanche la sensazione…certo le fazelas le abbiamo passate in macchina, ma cmq la vibra e’ sana…E ora Altoparaiso dove abbiamo preso una casetta nella foresta con un panoramma enprenable, per 45 giorni, senza elettricita’, molto piu’ simile a un capanno d’avvistamento che a una casa tout court. Ma il capanno nn e’ un problema, anzi alla fine s’e’ rivelato abbastanza comodo, il vero problema sono le distanze che per un villaggetto di qualche centinaio di persone erano impensabili. Allora ci vuole il mezzo e per avere il mezzo ci vogliono i soldi e allora si arriva alla conclusione che qui in Brasile per vivere ci vuole qualche soldo, ma per fare il turista ci vogliono i soldi nn dico pesanti, ma insomma quasi….Avendo fatto il turista in India per vent’anni senza avere mai avuto problemi di soldi, qui mi sento un poveraccio cogli occhi sempre puntati sul saldo delle carte e con la storiaccia che spesso a Brasilia se si va fuori a mangiare tutti insieme e’ Ligeia che paga per me e per Stefania…Nn e’ bello…Cmq qui a a Altopraiso e’ in corso il festival degli sciamani: http://www.ayahuasca-brasil.com/english/festival_eng.html e c’e’ capitata sta storia che tra l’altro in Brasile e’ legale, ma penso che ne avrai sentito parlare se sei stato in Brasile un bel po’ e allora ecco il resoconto che ho mandato in giro il giorno dopo l’esperienza…Telomando e avrai da leggere un po’:

Ayaiai 1
….allora la storia e’ lunga. Intanto la mattina abbiamo incontrato Anuram, uno di Mergoscia, minuscolo centro montano tra Locarno e Lugano, che ci ha detto che nn potevamo nn partecipare alla cerimonia del sole nascente alla quale avrebbero partecipato una buona parte dei ns conoscenti svizzeri e non, e allora Fafa’ ha cominciato a scalpitare dicendo che era il momento migliore secondo la luna, e io a innervosirmi che’ nn avevo nessuna voglia di fare qualcosa di (pensavo) molto impegnativo senza un buon lasso di tempo per prepararmi. Seppoi ci metti che stiamo parlando di 120 rs a testa, le mie perplessita’ montavano dapaura. Il pomeriggio stavo per dire a Ste’ che nn avevo nessuna voglia di fare l’expe. Ma questa mi precede e mi dice “Oh io vorrei farla, tu fai come ti pare!” e allora,io controvoglia, siamo andati a iscriverci. Le ragazze carinissime ci hanno dato delle istruzioni: nessun vestito nero o rosso, leggeri la sera prima di andare a dormire, appuntamento alle tre di mattina al bivio tra loquinhas e il tempio etc. Nel frattempo le mie perplessita’ sono scemate e alla fine ho affrontato la storia a testa alta anche perche’ il gruppo italo/svizzero era bello grosso e di qualita’: Ale, il ras dei terreni s’e’ portato anche la madre, della mia eta’ + o -, con la quale avremmo parlato a fine della storia. Arrivati al tempio, uno stanzone circolare di 300 mq circa, bisognera’ aspettare un’oretta prima che inizia la cerimonia, ma intanto qualcuno dello “staff” canta. Quindi verso le 5 si prende la medicina un intruglio color scuro e sapore amarognolo…e i musici e il coro continuano a cantare e qualcuno comincia a muoversi. Ah dimenticavo, saremo una sessantina, tutti vestiti piu’ o meno di bianco…un bel gruppo. Entrano gli sciamani con le penne classiche e i tatuaggi rituali. La medicina ha sia su di me che su Ste’ un effetto blando e un po’ deludente, tanto che ci comincia a sembrare ‘na sòla per newagers sprovveduti, coi sciamani colle penne, la botta da 240 reais etc.etc. Allora sto per chiedere a Ale se si poteva assumere un altro po’ di medicina, quando uno dello staff dice as alta voce di riandare a beber…E allora si va e si beve la seconda e si ritorna ai propri posti…le musiche e i canti continuano e dopo una mezzoretta la cosa si fa um pochino piu´complessa. La testa dondola, gli occhi ballano, le gambe nn rispondono e allora ci si stende. La sensazione nn e´bella, anzi si fa sempre piu´critica fino a che qualcosa in qualche modo hai da buttarla fuori…cé´chi la butta da sopra e chi la butta da sotto com molta discrezione e tutti agevolati dal fatto che l´órganizzazione e lo staff sono ineccepibili. Fafa´há usato tutt’ e due le vie per sbarazzarsi del supérfluo, che qui viene inteso come energia negativa..Io invece per mia fortuna nn andavo oltre una serie infinita di sbadigli, cosa che evidentemente era sufficiente allo scopo. Passato questo lasso di tempo (15 minuti forse…)abbastanza pesante si rinasce e ci si affida alla musica e ai canti e visto che piano piano rinvengono tutti e la maggiorpárte di loro comincia a ballare, anche Fa´balla e io appresso a lei. Tutto si fonde e l´atmosfera si fa densa ed idilliaca, cé chi balla chi straballa, chi salta chi ride chi sorride chi canta chi sfoggia posizioni yoga indefinibili e chi se la gode cosi´com´e´. Gli sciamani anche loro cantano e suonano e sono evidenti portatori di energia positiva. Insomma un grande (grangi?) volemose bene…eppoi dopo unãltro lasso di tempo si ha la terza cerimonia e ultima (ulcima!!) bevuta…e un po´tutto si ripete con maggiore intensita´ e un crescendo supercoinvolgente…qualcuno nel momento di “disagio” sta abbastanza male anche per un lasso di tempo piu´lungo del normale, ma sara´ripagato quando riuscira´a buttare fuori la monnezza che ha accumulato nel tempo, ma la “purificazione” e´certa anche se in alcuni casi puo´essere solo parziale…Eppoi alla fine tanti tanti abbracci!! una piccola precisazione: l’aya qui in brasile e’ legale-controllata, gli organizzatori sono molto precisi e la presenza dello staff e’ una sicurezza e un grande appoggio per chi e’ in difficolta’. Insomma veramente qualcosa di potentemente gradevole e come succede in questi casi i promotori dicono di ridurre e addirittura guarire un sacco di disturbi specialmente se psicosomatici. Penso che la rifaremo il 5 pv che e’ l’ultimo giorno del festival con tutti gli sciamani presenti e sara’ la cerimonia della luna…

So che sara’ difficile capire a parole un’esperienza del genere, ma chi ha avuto esperienze enteogene puo’ immaginare qualcosa del genre moltiplicata per tutte le persone presenti con un feeling comune molto marcato. Io nn volevo farlo e insomma e’ andata cosi’ e ne sono abbastanza felice. Fa’ e’ entusiasta…..

Ayaiai 2
..rierccomi ancora con un altro resoconto sulla ns seconda esperienza con la “medicina”. Una cosa e’ certa, ogni “travalho” o sessione e’ sempre molto diverso da quello precedente e da qualsiasi altro fatto in precedenza per una serie di motivi e sicuramente il piu’ importante e’ come lo sciamano che prepara l’intruglio pensa di condurre la storia e stavolta lo sciamano era maschio e la sessione e’ stata quindi maschia e forse un po’ piu’ dura della sessione molto femmininica di Yatra che era tesa piu’ verso una sorta di togetherness e di “volemosebene” con tanta musica cantata e ballata eseguita maravilhosamente da un gruppo del tempio. Stavolta per almeno tutta la prima parte si beveva e si ascoltava il suono di un tamburo, una maracasita e una ipnovoce shamanica che con un crescendo inquietante tendeva a far uscire il “mostro” dalle membra di ognuno, metaforico e non. Io come al solito ho sbadigliato tanto, con qualche punta di nausea anche forte. Eppoi la medicina era diversa da quella di Yatra, sia nell’aspetto (piu’ chiara) che nel sapore (meno amara). Senza parlare dell’effetto che s’e’ presentato piu’ veloce, piu’ intenso e molto piu’ visivo, con molte allucinazioni…ma soprattutto molto piu’ duro e talvolta spietato. Ma la storia e’ questa: devi soffrire per stare bene o cmq devi avere a che fare con la tua parte piu’ infima, regolare i conti con la tua anima nera per poter poi “godere della Luce”. La seconda bevuta e’ stata ancora piu’ forte (si accumula…) e via coi canti dal sapore ipnotico inneggianti al cobra (Culto del Serpente), e via coi conti da regolare con la tua anima nera e via colla cacciata del mostro dal tuo corpo (io, come sempre, sbadigli e arie da sopra e da sotto, ma parecchia nausea e molta intima sofferenza). Ste’ a parte una vomitatina e mezza e’ stata molto meglio di me. Si anche lei ha notato la forza piu’ intensa della medicina maschia, ma ha ballato tanto anche quando erano quasi tutti a regolare i conti e allora se riesci a ballare le sensanzioni negative sono piu’ leggere. Eppoi mi sono dimenticato di dire che probabilmente eravamo il doppio, un centinaio di persone e forse piu’ e eravamo un po’ appiccicati…questo ha creato un po’ di disagio specialmente quando ci si comincia a muovere, ma essendo l’ulcima, la sessione conclusiva del festival hanno praticamente accettato tutti quelli che si presentavano al tempio. Insomma inizialmente l’aspettativa e’ stata disattesa da una sessione molto piu’ dura da quella che avevamo fatto precedentemente. Poi pero’ nella seconda parte, i canti sono cambiati, la musica e’ cambiata e si e’ aperta una situazione piu’ gradevole. La gente (genci) ha cominciato a ballare e cantare e la sessione almeno per me e Ste’ e molti altri si e’ fatta piu’ leggera. Alla terza bevuta ricordando il travalho appena passato, io ho bevuto un quarto della dose e infatti mi sono trovato meglio. Ste’ invece ha mandato giu’ la dose intera e nn ha avuto problemi, anzi a fine sessione quando ci si stringe in gruppi e ci si abbraccia continuamente Ste’ dopo aver fatto un po’ di foto e’ andata a farsi fare la “limpia”, ovvero la pulizia dell'”anima” da uno shamano con le penne e tutto il resto. Ma di questo abbiamo un filmato inciso sul chip della tua macchina fotografica con musica tamburi etc etc. Insomma stavolta e’ stata una storia piu’ terapeutica che ludica e forse a “conti” fatti piu’ efficace che divertente. C’era anche la possibilita’ di prendere Peyotl, ma nn amo ne’ mischiare ne’ dare connotazioni sballistiche a qualcosa che io considero con serieta’ e rispetto. In conclusione c’e’ da dire che malgrado i patimenti, il ricordo che rimane di tutta la storia e’ piacevole e totalmente positivo…che sia la componente masochista che e’ insita in ognuno di noi? Oppure no….chi puo’ dirlo…
Vado Ciaoooo

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I miei articoli

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3 risposte

    1. C’è una terza parte che coincide con una cerimonia extra festival, ma nn si discosta troppo dalle prime due. C’è però purtroppo una quarta parte. Il purtroppo sta per un equivoco molto comune per chi viaggia, ovvero ripetere in Italia le esperienze vissute altrove. Fu soprattutto una mia debacle. Nelle alture di Modena dopo aver preso contatti con persone conosciute ad Altoparaiso, ripetemmo l’esperienza nn contando che la shamana dava un indirizzo molto diverso da quello vissuto nelle ns tre esperienze precedenti. È il Santo Daime: culto religioso basato sull’ayahuasca di radice cattolica, approvato anche dal Vaticano. Rigida separazione tra maschi e femmine, tutti seduti e fermi finché la shamana nn decide di fare diversamente e soprattutto l’intruglio è moooolto più forte, a conferma di come si voglia dare una connotazione prevaricatoria. Senza contare la musica registrata, senza musici dal vivo e le insopportabili preghiere di chiesa: avemarie padrinostri e spiritisanti. Ma tutta la vibra era sgradevole.
      Io ho sbroccato. Sono stato male di brutto e per sovramercato mia moglie nn poteva starmi vicino per la separazione tra i generi, cosicché pensavo che nn solo il Mondo mi era contro, ma anche lei. Quindi per chi desidera provare occhio allo/a shamano/a, prima di tutto e poi anche il setting è fondamentale. Una cosa è farlo coi shamani tradizionali di etnie amerinde, dove sei libero e bello, altra cosa è sottostare a rigide regole inutili e dannose. Vedo di recuperare qualche foto

      1. personalmente non sono per nulla attratto da esperienze del genere. incuriosito appena ma quel che tu hai raccontato mi hasta

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