Vecchio mondo vs Nuovo mondo

Oriente VS Occidente – 1971

Perché scelsi, di andare in America invece che verso l’India? Cosa che faceva gran parte delle amicizie Romane, e tanti freak di tutta l’Europa, e anche dall’America, prendendo la famosa “hippie trail” che portava un sapore del mondo a quei paesi che attraversava… Del resto, i Beatles erano andati a trovare al Maharishi, con Mia Farrow, Donovan e Co. … George suonava il sitar con Shankar, e s’interessava di spiritualismo orientale.
Io ero stato inizialmente allevato da buon Cristiano, apostolico Romano, ricevendo la mia prima comunione a Castilleja De Le Cuesta, un piccolo paesetto fuori Siviglia, in Spagna (Franchista), nel 57. Arrivato però ai tredici anni, ritornato in Italia, cominciai a dubitare la fede dei genitori, e cominciai a formulare il mio proprio credo spirituale, cercando la mia strada. Mi ritenevo ateo, al massimo forse agnostico, e dopo aver letto veri testi filosofici, e Dharma Bums di Kerouac, il Buddismo mi attirava, anche se non l’ho mai abbracciato completamente o praticato. Mi attirava molto anche la filosofia dei nativi americani, i pellirosse, com’erano chiamati… da giovane quando si giocava ai Cowboy con gli amici, io ero sempre l’indiano, anche se naturalmente ero il ‘cattivo’, come i bandidos Messicani, sempre destinato a perdere, contro gli sceriffi, o la cavalleria, che arrivava sempre all’ultimo momento, e vinceva sempre, nei film che si guardava al cinema. Poi, nel 63 ai sedici anni, fumai l’erba per la prima volta, e poi l’uso degli psichedelici negli anni a seguire, cosa che mi fece cercare di approfondire il mio interesse alle civiltà precolombiane, e l’interesse alla fantascienza, con i dischi volanti e gli alieni, leggendo Peter Kolosimo “Charriots of the gods”.
Politicamente, molti coetanei erano di sinistra, comunisti maoisti o anarchici… e per me che venivo da una famiglia medio borghese, fascista, il solo fatto di poter fare il salto verso il centro, e poi la sinistra e oltre, fu un grande passo avanti nella mia crescita. Non mi ritenevo comunista, vedevo il comunismo, anche se ben intenzionato in teoria, in pratica era solo un fascismo della sinistra, dove i corrotti in carica, si approfittavano di tutti gli altri… Poi, dopo il primo viaggio di acido, destra e sinistra diventarono irrilevanti. Erano due parti dello stesso gioco politico, oltre il quale bisognava trascendere, per fare un vero passo avanti…
Quindi mi ritenevo anarchico, ma non di quelli che buttano bombe e creano caos, ma anarchico nel senso che ritengo che siamo tutti uguali, abbiamo tutti diritto a un a casa, un lavoro e un pasto, diritto a una vita libera, in un mondo senza frontiere nazionali, passaporti e visti, per circolare liberamente in questo mondo ormai così piccolo… Un mondo anarchico privo d’intolleranza e razzismo, privo di odio e conflitto.
A parere mio il razzismo moderno nacque quando i ‘bianchi’ Europei cominciarono a colonizzare il mondo intero, dichiarandosi una razza a parte, superiore intellettualmente alle altre razze di colore ‘subumane’ e ‘selvagge’… e torna in ballo la religione. Tutte le nazioni che se scannavano tra di loro, per un centimetro o due di terreno, e che allo stesso tempo erano tutti imparentati tra un matrimonio arrangiato e un altro… erano tutti cristiani, si, anche protestanti, ma tutta la stessa roba. Con il vaticano a Roma, l’intera Europa ha chiese cattoliche, e bandiere e stemmi di famiglia con una o più croci. Ma il cristianesimo della bibbia non è altro che un’estensione della religione Ebraica, con la Torah di Mosé, Genesi ecc. … dettatagli trasmessi da un dio (un arbusto in fiamme), un dio iroso, che da un lato ti dichiara il suo ‘popolo eletto’ assegnandoti il diritto alla terra di Canaan, allo stesso tempo ti chiedeva di sacrificare un tuo figlio, per dimostrare la tua fedeltà. … Il vecchio testamento lo dimostra, adottando il testo della Torah quasi integralmente, per poi aggiungere la sua versione di Gesù con il nuovo testamento.
La storia diventa quindi ridicola quando con le crociate in terra santa, gli europei combatterono le prime guerre coloniali proprio contro i Mussulmani, che rappresentano un’altra estensione del cristianesimo, come la bibbia ebraica, assumono tutta la stessa storia remota, ma ci aggiungono il profeta Maometto, con tutte le sue regole austere per uno stile di vita ancora più restrittivo…
Insomma, tutta la storia europea imparata alle scuole medie in Italia, le inquisizioni, la tortura e condanna a morte dei non credenti, le guerre tra nazioni, tutte sancite e approvate in nome del cattolicesimo, come se dicessero “Io sono più cristiano di te”, intanto cominciavano a viaggiare per il mondo soggiogando le popolazioni native, per profitto finanziario, sfruttandoli per arricchire le corone europee, implementando il colonialismo, dividendosi il resto del mondo per poterlo sfruttare… predicando e cercando di ‘convertire’ gli indigeni. E con la ‘scoperta’ dell’America, dove i primi coloni bianchi erano puritani religiosi Inglesi, gli europei istituiscono il razzismo, con lo schiavismo dei neri africani, per costruirsi una nazione.
E così fece la Spagna, conquistando quasi tutto il continente del sud, e gran parte di quello del nord, decimando le popolazioni native, tra malattie infettive, carestie e massacri, sfruttandoli, mentre predicando l’amore di un dio superiore a quello degli altri.
Ed ecco che, con la creazione degli Stati Uniti, la créme de la créme del potere politico e intellettuale europeo (gli ‘illuminati’), i Massoni, non tanto segretamente dichiarano di voler costruire la prima nazione fondata su principi apertamente massonici. Principi anti monarchici e anticlericali, che ebbero una grande influenza nella rivoluzione contro gli Inglesi, proclamando le virtù dell’autogoverno repubblicano. Sono loro che scrivono la costituzione reclamando i diritti dell’uomo, pur essendo schiavisti, cosa che poi cambiò con l’emancipazione dei neri e che fu la causa della guerra civile tra nord e sud. Proprio perché i ricchi coloni del sud, proprietari bianchi, delle grandi piantagioni di cotone e tabacco, non accettavano il fatto che i neri fossero uguali a loro, che si sentivano superiori e, volevano la mano d’opera gratis. Pure perdendo la guerra di secessione, il sud ha sempre continuato a ritenere questo senso di superiorità, e assieme al nord perpetuò le guerre contro gli indiani e i messicani (leggi: La Spagna)… espandendo fino alla California, il più grande genocidio conosciuto della nostra storia recente, l’eliminazione criminale di innumerevoli popoli interi, in nome del progresso, (“Destino Manifesto”), sotto gli auspici della chiesa cattolica.
Insomma, non quello che si vedeva nei film ‘western’ degli anni cinquanta e sessanta, nel dopoguerra in Italia, o qualunque altro paese del mondo che il cinema raggiungeva a quei tempi. L’Americanismo aveva sovrappeso il Francesismo dei nostri padri e nonni, e l’America era rappresentata al mondo come la società idillica. Ricca e potente. Fiaccola della democrazia e delle libertà individuali, dove tutto era più grande della realtà e tutto era possibile. Vivemmo la guerra nel Vietnam indirettamente in Italia, partecipi come l’opposizione a un sistema imperiale che voleva tutto a tutti i costi, con operazioni segrete della CIA in giro per il mondo, rompendo perfino le proprie leggi. La storia Americana degli anni settanta, la tecnica e l’elettronica, l’uomo sulla luna… l’americanismo divenne cosa comune grazie alla musica che amavamo, nata originalmente proprio dai neri, il gospel, il rhythm and blues, il swing, il rock, il jazz… Musica che venne assorbita e ri-interpretata in Europa regalandoci i Beatles e gli Stones ecc. … E poi c’era Dylan, la voce della coscienza della nostra generazione. C’erano stati gli scrittori e poeti della ‘generazione beat’, che spingevano i limiti dell’immaginazione, con uso di marijuana e psichedelici, e l’inevitabile nascita degli hippie, make love not war, il flowerpower dei figli dei fiori, la rivoluzione sessuale, un fenomeno di attiro mondiale, che incorporava la storia degli indiani americani e nativi in generale…. Il ritorna alla natura e alla sacra madre terra.
Grandissima influenza su di me furono i fumetti Americani, fin da piccolo leggevo racconti di Disney, Mickey Mouse in Inglese in Africa, poi in Spagna scoprii i Looney Tunes della Warner Bros., con Bugs Bunny e compagnia… e infine tornato in Italia presi a leggere i ‘super eroi’, Nembo Kid (Fino che tornò a essere chiamato Superman). L’alieno da un altro pianeta che possedeva superpoteri unici, che metteva, guarda caso, al servizio degli stati uniti d’america… Allo stesso tempo proteggendo il monda da altri alieni invasori malefici. C’era Batman, originalmente presentato come un uomo mortale, un detective mascherato da pipistrello, che combatteva la criminalità per aiutare la polizia. E siccome aveva un sacco di soldi, poteva permettersi Bat-aggeggi di ogni genere, dall’elicottero, alla macchina, l’aereo, ecc. Cioè faceva il vigilante rompendo la legge, ma per una buona causa… C’erano gli immancabili Italiani, come Jacovitti (Cocco Bill), Crepax (Valentina), Rebuffi (Cucciolo e Beppe), Magnus (Kriminal), dei quali apprezzavo molto il disegno. C’erano i vari western come Tex, o Capitan Miki, Blek Macigno, Zagor, e tanti altri. C’era MAD Magazine, che spingeva i limiti della comicità in Inglese, e con dei disegnatori fantastici, dei quali m’impegnavo a studiarne e imitarne i vari stili, imparando a disegnare a penna, cercando uno stile proprio. Infine arrivarono a Roma gli ZAP Comix di Robert Crumb, e con i Freak Borthers di Gilbert Sheldon, e i miei concetti di cosa fosse un fumetto, vennero distrutti e fatti nuovi… incredulo e ammirante di tutti i diversi stili dei disegnatori, specialmente Rick Griffin e Victor Moscoso, i quali sono riuscito a conoscere personalmente, che oltre ai fumetti, producevano dei bellissimi poster psichedelici per le grandi band californiane.
Ecco perché, per me, il viaggio da intraprendere allora, non fu verso l’oriente, ma in senso contrario. L’America! Il futuro. Per me la Mecca da raggiungere era la città di San Francisco, il quartiere chiamato Haight~Ashbury. Posto dove finalmente approdai dopo cinque anni vissuti a New York in rodaggio. La ‘cultura alternativa’ sembrava prendesse radici, e si vedevano cambiamenti all’orizzonte, lentamente avvicinarsi. Ma sottovalutavo quanto il sistema sia trincerato, e la sua capacità di assorbire ogni moda o anche la dissidenza, rendendola insignificante.
Altro che superate le vecchie posizioni di destra e di sinistra, si, tecnicamente esistono altri partiti negli stati uniti, ma non contano niente… ce ne sono solo due, i democratici, tecnicamente i progressisti, e i repubblicani, i conservatori. Il Grande Capitalismo detta la legge, e non a favore dell’uomo piccolo, ma a favore dei conti in banca. Il paese che invoca la legge e l’ordine, e si accanisce contro ogni tentativo di progresso e di riforma di un sistema squilibrato, fondato sul privilegio bianco. Non bastarono i film come “Little big man” con Dustin Hoffman, né “Un uomo chiamato cavallo”, e nemmeno “Danzando con lupi”, ad aprire la coscienza agli statunitensi a un dialogo onesto con i nativi americani… Per me, leggere “Bury my heart at Wounded Knee”, la descrizione della conquista del nord america descritta da un indiano, dal suo punto di vista, mi catturò come nient’altro mai prima, ma in questo paese, i bianchi che si vedono sempre più in minoranza, in una società ormai multicolore, non l’hanno ancora capito, e reagiscono con paura e ignoranza, attaccandosi disperatamente a sentimenti di superiorità. Un terzo di questo paese ci ha dato trump, che tra l’altro, non è ancora in prigione, anzi, va prendendo vapore verso un’eventuale seconda presidenza…
Cosa mi ha portato a venire a vivere nel ventre del mostro? La visione che le cose sarebbero migliorate, che la storia fosse insegnata correttamente e capita? E leggi giuste implementate? La realizzazione del ‘sogno americano’ come descritto dai padri fondatori? Eguaglianza e liberta per tutti?…
Pace e Amore, ecco, ci credevo. Alla fine, però fu all’inseguimento di una donna della quale mi ero innamorato.
May be an image of outerwear

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8 risposte

  1. A proposito di eroi e di supereroi, hai mai sento perlare di Joseph Cambell? Sicuramente un grande studioso di mitologia e religioni comparate (vedi “L’eroe dai mille volti”) Un grande viaggiatore, instancabile e curioso, interessato alla psicologia del profondo del suo maestro Carl. G. Yung. Ma soprattutto, come si definiva lui stesso un “maverik” un anticonformista in tutti i sensi. Nel libro Open Life. In conversation with Michael Toms (Larson 1988), Campbell racconta come, in tutte le mitologie dell’eroe, esiste “la chiamata”, essenziale per ogni mitologia. “È la ricerca di qualcuno che parte”, ci dice, “per seguire una nuova visione che esiste, in un modo e nell’altro, in ogni mitologia di cui io sia a conoscenza”. L’unicità va sempre rispettata e riconosciuta. “È la cosa più importante, non serve seguire le indicazioni di un guru. Non puoi chiedere a qualcuno di darti la ‘Ragione per’, ma puoi trovarla solo tu. Tu decidi qual è il significato della tua vita. La gente parla del significato della vita, ma ci sono tanti significati, di vite diverse, e tu devi decidere quale vuoi sia il tuo”.

      1. “L’eroe dai mille volti” il il primo suo libro che lessi. 50 anni fa… Hai visto la serie TV di bill moyers che intervista joseph campbell… anni fa ma si trova su YouTube

        1. Si, vidi la serie in televisione… L’eroe dai mille volti lo lessi nei primi anni ottanta.
          Dopo, mia figlia mi regalo’ dei grandi volumi, parte di una serie, con tantissime
          illustrazioni e foto, i miti divisi per continenti, e quei 3 o 4 che ho, sono sull’africa,
          i continenti americani, e l’oriente… sicuramente ancora imballati in qualche scatola…
          li devo cercare.
          Un grande maestro, che sapeva parlare, chiaramente, lo tengo in grande stima.

  2. sai John ho 16 anni meno di te ma in tutto quello che parli, escluso le droghe,, mi ci ritrovo. stesse letture, esperienze in giro e pensieri… a me l’oriente non mi aveva mai attirato più di tanto e adesso che per lavoro ci vivo( ci vivevo) almeno 6 mesi all’anno, sono sempre della stessa idea!
    e il tuo concetto di anarchia è anche il mio!
    comunque io ero finita a Dallas per amore ma sono scappata appena mi sono resa conto di cosa siano gli americani🤣

  3. sai John ho 16 anni meno di te ma in tutto quello che parli, escluso le droghe,, mi ci ritrovo. stesse letture, esperienze in giro e pensieri… a me l’oriente non mi aveva mai attirato più di tanto e adesso che per lavoro ci vivo( ci vivevo) almeno 6 mesi all’anno, sono sempre della stessa idea!
    e il tuo concetto di anarchia è anche il mio!

  4. All’inseguimento di una donna di cui ti eri innamorato. Questo si capiva fin dai tuoi primi racconti. Tutto il resto è un tuffo nel caos della storia del mondo. Chissà come la leggeranno fra mille anni, sempre che ci sia qualcuno interessato a leggerla? Forse potrebbe esserci una macchina (cervello artificiale? strumento?) in grado di far rivivere quello che accadeva nel petto di quel giovane uomo poco dopo la metà del Ventesimo secolo quando pensava all’immagine di lei inseguendola fino in America.
    Che ne è di lei? Hai ancora contatti?

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