Una domanda

Avendo questo ruolo di ideatore del decamerone social, ancora amministratore nonostante la fuga verso il sito web con relativo blog è a me che arrivavano fin dall’inizio della faccenda gli inviti di FaceBook per commercializzate il gruppo, aggiungere pubblicità e a seguire mi è capitato anche di essere, bannato per tre giorni per qualcosa che secondo i beghini era immorale.

Da questo insieme e in ossequio alla diceria che quello pubblicato su FaceBook divenava proprietà del medesimo, confuse opinioni al riguardo, è nata l’idea del sito web autonomo e libero di trasformarsi in quel che ci pareva.

Capita così che mi arrivino una email e un messaggio di due amici iscritti che richiedono la mia opinione circa la libertà di pubblicare articoli dal soggetto porno.

Ho dato il mio ovvio benestare e mi sono affrettato a pubblicare due righe che avevo nel cassetto a tema erotico (pornografico?).

Le riguardo sul blog e la pagina del gruppo mi dice quanti “visualizzatori” hanno letto quel post. Commenti zero, se non uno privato.

Si è potuto raccontare di droghe varie, traffici illegali, galera, viaggi nei posti più disparati ma vedo, alla mia balda età, che l’argomento sesso pone ancore nell’imbarazzo.

Chi e perché?

E’ difficile leggerne? Più difficile scriverne?

Viaggi si può non averne fatti (uno dei racconti che più mi ha divertito è stato il viaggio in Afghanistan di Gloria) ma il sesso e le sue sfaccettature l’abbiamo affrontato tutti fin dalla più tenera età, femmine e maschi.

In tal frangente mi manca ancora di più Dunia e la sua splendida onestà. Avrebbe saputo che dire così come già fece sulle pagine del gruppo.

Fantasia o tuffo nella memoria?

Fin qua il gruppo e poi il blog sono stati una sorta di testimonianza della stessa generazione: abbiamo avuto diciott’anni assieme anche se slegati logisticamente oppure no.

A me non era venuto in mente frugando tra i ricordi ma qualcun altro ci ha pensato e mi ha spinto a portare a galla qualcosa che ho deciso di pubblicare.

L’assenza di commenti mi ha dato da riflettere: cosa ne pensate? Come scritto nell’email che mi è arrivata raccontare di fiche, cazzi, sborrate e dintorni (piacere sessuale) offende la sensibilità di qualcuno o se ne può scrivere liberamente?

Che sfere va a toccare?

Ricordi intrisi di erotismo ne abbaiamo sicuramente tutti. Di scarso interesse per gli altri?

Proviamo a prenderla da una direzione diversa: il libro più porno che io abbia letto, fra i tanti, fu Opus Pistorium di Henry Miller. Un incrocio eccezionale fra un capolavoro e un libello da adolescenti in calore.

A chi va di rispondere?

E già soltanto la scelta di un titolo credo che sia uno spartiacque tra i due sessi.

La vostra opinione gentilmente: se ne può fare argomento sul blog o meglio evitare?

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4 risposte

  1. Come sostiene Paolo, il confine tra erotismo e pornografia può essere sottile e permeabile e per alcuni la pornografia è volgare. Per me può essere volgare o sofisticata, esplicita o velata, brutale o tenera, l’importante è che…ti attizzi! A me il racconto di Pino è piaciuto. Debbo confessare che all’inizio mi sembrava scritto da una donna. Ma non solo perché tratta di motivi muliebri ma per un certo sguardo, un certo taglio che non riesco bene a definire, una sorta di attenzione psicologica… più tipica delle donne. Ho detto una cazzata?

  2. Nel tema erotico/pornografico, ecco una cartolina che vendevo ai negozi nella comunita’ gay,
    del quartiere Castro, a San Francisco, nel 1977/78:

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