Tutto cominciò ? 4

9 giugno 2020

 

Tutto cominciò ? 4

Parcheggiata la Holden Constable in una stalla della capitale ripresi il pullman diretto a nord e raggiunsi i miei compagni di viaggio che con i cavalli aspettavano in un villaggio lungo la strada. Ci rimettemmo subito in moto. Il paesaggio ripeteva sé stesso ma per fortuna si incontrava qualche fiume come sempre limpido. D’altro canto eravamo in primavera inoltrata ad un passo dal Pamir, il tetto del mondo, e lì su c’erano l’Himalaya e i ghiacciai invincibili.

Ci superavano o incrociavamo gli stessi camion stracolorati, pieni di luci e dalle trombe possenti, affatto apprezzate dai cavalli. Tra questi Burò, l’animale intelligente che aveva tirato la carrozza giù pel dirupo viaggiava scontroso e paranoico, questa era l’impressione che dava, anche se era a lui che avevamo caricato la maggior parte dei bagagli. Provò anche a mordermi un polpaccio una sera in cui dentro una stalla stavo distribuendo la biada. Aveva un suo carattere e quando mi capitava di doverlo montare facevo particolare affidamento sul mio Kamcim che altrimenti nemmeno portavo dietro.

Personalmente ero ben viziato dal mio saggio Abrash: abituato a mettersi in cima alla colonna di cavalli di sua iniziativa, prendeva un buon passo e quello teneva per ore. Era un capo e accadde che una volta, eravamo ormai a Kabul, ci muovessimo un giorno per una passeggiata fino al lago di Paghman. Bagno con colazione al sacco poi via di ritorno. La strada più breve era farsi una scalinata di larghi gradoni in cemento, ognuno alto quasi un metro, che ci avrebbe riportato sulla carrabile per Kabul senza fare il periplo del bacino.

I primi cavalli arrivati davanti a quella scalinata ripida si impuntarono e ci fu chi scese di sella cercando di spingerli o di tirarli. Arrivò Abrash e si immobilizzò anche lui ma una stretta di ginocchia e la voce che calma lo incitava, gli fece muovere un primo passo in avanti e lentamente si arrampicò su per la scala seguito a quel punto dagli altri. Gran bell’animale. Io ne ero innamorato e lui con la sua dignitosa serietà mi dimostrava simpatia con musate gentili quando gli capitavo vicino. La sensibilità degli equini da considerare per viverci bene insieme.

Roberto dovette lasciarci per tornare a Roma da moglie e figlio: avrebbe raccolto anche i soldi necessari per portare avanti la nostra impresa. Geppi, io e Aiatolla, il quattordicenne afghano, andammo avanti lungo quella strada che impercettibilmente si arrampicava verso le montagne. Una mangiata di gelsi quando incontravamo un boschetto e un kebab o un pulao la sera, prima di buttarci dentro i sacchi a pelo smarrendo lo sguardo in un cielo ricamato di stelle così vicine come non ho mai più visto.

Le giornate scorrevano tranquille e il tempo sembrava essere dettato dal passo dei cavalli e dalle chiacchiere quando ci fermavamo a bere un thè in qualche raro villaggio. Destavamo amichevole curiosità e forti del Farsi che avevamo imparato nei giorni a Kunduz scambiavamo informazioni. Con un tizio dall’aria importante accettammo l’invito a fermarci un paio di giorni nella sua casa per far riposare i cavalli. Non abitava lì dove lo conoscemmo ma al di là del valico, dove la strada cominciava a scendere. Ci spiegò tutto per bene e noi promettemmo di fare sosta.

Si saliva sempre di più e di boschetti o verde non c’era più traccia: rocce, sassi e polvere ocra. Ogni tanto qualche tenda Kuchi con un paio di capre sedute a fissarci nella luce calda del sole o sparuti gruppi di nomadi con qualche gregge sempre diretti nella nostra stessa direzione: il Salang Pass. Un tunnel che univa il nord Afghanistan con Kabul, costruito dai sovietici subito sotto la cima: era quello che ci aspettava. Infatti una mattina ci svegliammo prima del solito: un’arrotolata ai sacchi a pelo, un po’ di mangiare a noi e ai cavalli e ci muovemmo per l’ultimo tratto.

Camion ne passavano ben pochi; la strada si era fatta ripida e più su si vedeva questo occhio nero sul fianco della montagna.

Che quel tunnel fosse il carrabile più alto del mondo personalmente lo scoprii cinquanta anni dopo grazie a Wikipedia: 3400 metri.

Al tempo, beata ignoranza, non avevo idea a quale altitudine fossimo saliti; mappe nemmeno a parlarne.

Lasciai andare avanti Geppi e Aiatolla per prendere qualche foto del panorama e poi li raggiunsi là dentro.

 

                                                                                                          entrata nel Salang Pass

 

Paolo Paci

ma che ci lasci all’entrata del salang?

 

Pino Cino

pure tu c’hai ragione, ma la suspense?

 

Paolo Paci

Pino Cino

ah!

 

Stefano E. Stef

Sentii parlare parlare del vostro viaggio a cavallo a Kabul nel 71 forse… In che anno lo avete fatto.? Ma c’era anche Archimede.?

 

Pino Cino

  1. il buon Arci passò di lì quando ormai eravamo fermi. era comunque il 71

Matteo Tinti

 

Pino Cino

quello della foto è tuo padre mentre entra nel tunnel del Salang

 

Matteo Tinti

Pino Cino

avrei voluto esser lì con voi

 

Cristiano Metz

che ficaccio

 

  • 0
  • 0
  • 0
  • 0
  • 0
  • 0
  • 0
  • 0
  • 0

I miei articoli

Un avventura

Mai arrivata a Roma. Una gabbia per uccelli in ottone. Bellissima, con una lavorazione elegante e ricercata nei particolari. Un pezzo sicuramente unico a cui

continua a leggere »

Morte e cornetti caldi

Vado a fare colazione, ancora rimbambito dal sonnifero che mi spetta ogni sera. Poi caffè al piano terra. Poi sigaro seduto all’ombra in un’aria ancora

continua a leggere »

“hija de puta”

In quale casa mi trovo? La “hija de puta”, bella persona, era una delle infermiere che mi facevano visita ogni mattina a casa per fare controlli

continua a leggere »

Mente a zonzo

Quanto può essere sorprendente scoprire il desiderio di abbracciare un donna ed esserne abbracciato mentre sei in un Hospice a far cure paliative.   Entrato

continua a leggere »

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

The maximum upload file size: 2 MB. You can upload: image, audio, video, document, spreadsheet, interactive, text, archive, code, other. Links to YouTube, Facebook, Twitter and other services inserted in the comment text will be automatically embedded.