AGRA 1971

AGRA 1971

 

Appunti di viaggio

Lungo la strada che andava da Delhi ad Agra si scontrò frontalmente con la macchina più dura che avesse mai “sentito”, è il caso di dirlo, una vecchia Ambassador nera. Battè violentemente la testa e una gamba, la sinistra. Perse i sensi e si ritrovò sdraiata su un letto di legno, classico indiano, con una miriade di persone che la schiaffeggiavano per farla rinvenire e le toglievano, inevitabilmente, l’aria.

Cercavano di farla bere, ma non ne voleva sapere. Aveva un gran mal di testa ed era anche un po’ intontita. L’ospedale più vicino era a 200 km. Chiamarono quindi il santone del posto.

Quando arrivò pensò di sognare. Aveva gli occhi così profondi che era difficile reggerne lo sguardo. La guardò con una tale intensità che la imbarazzò. Si avvicinò, mise la mano dentro una borsa e tirò fuori della polvere rossa, con la quale le fece un piccolo segno sopra il naso, tra le sopracciglia. Mormorò qualcosa che non capì, poi in un inglese stentato disse: “quanto tempo principessa, finalmente è tornata, la stavamo aspettando”.

Lo guardò confusa, dolorante ed anche sbigottita. Le disse di darle qualcosa per la gamba, che sanguinava e lui le disse che non poteva toccarla, non poteva toccare una del suo rango. Ora doveva andare, l’ avrebbe aspettata al tempio e in tutta fretta se ne andò.

Pensò che la botta doveva essere stata veramente violenta, aveva anche le visioni…sicuramente aveva sognato.

Finalmente si riprese e le curarono la gamba alla meglio, era senza macchina, era distrutta. La botta era stata fortissima. Lasciò sul posto la R/4 comprata dal Buzzi, sarebbe tornata poi a prenderla, ora doveva andare a Delhi, però prima voleva vedere il Taj Mahal, ne era stata sempre affascinata.

-Il Tāj Maḥal è un mausoleo, situato ad Agra, nell’India settentrionale, costruito nel 1632 dall’imperatore moghul Shāh Jahān in memoria dell’amatissima moglie preferita Arjumand Banu Begum, meglio conosciuta come Mumtāz Maḥal.-

Arrivò al tramonto è fu uno spettacolo surreale, la cosa più magica che avesse mai visto, era completamente rapita da tanta bellezza quando improvvisamente lo vide, il santone era lì, si avvicinò e le disse: “ Benvenuta principessa, la stavamo aspettando”…………………………………..

Anche questo succede in India!

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Franca Cino

lo vedi Ema,bastava una spintarella.Grazie ora continua vai indietro nel tempo

Emanuela Limiti

ci provo Fra’

Gabriella Castello

Finalmente!!! Aspettavo un tuo racconto. Continua… penso che tu abbia molto da scrivere.

Emanuela Limiti

sono pagine di un diario che andrebbe sviluppato ma è il mio modo di scrivere….molto minimale

Sergio Baldi

bravaaaa, io credo che con le nostre esperiamze, i nostri ricordi, i nostri vissuti, si potrebbero riunire tutti e farne un libro, per ricordare chi

Emanuela Limiti

vero Sergetto soprattutto di questi tempi…. un inno alla vita ci sta

Franca Cino

no emanuela,non mi sembra minimale è molto piacevole

Pino Cino

non è minimale: è non finito. Vabbè la botta e intontita (‘n te sei mai ripresa molto bene), ma come va a fini’?

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