27 giugno 2020
Dunia GrigoloIl Decamerone Social
Ed in quella celletta di 3mt x 1.50,definita “di passaggio”,rimasi circa 1 mese.Dovevo aspettare il processo per essere scagionata,liberata e rispedita in Italia.
Riguardo i miei amici seppi in seguito che erano stati trasferiti all’hotel Malabata(così chiamato il carcere poco fuori Tangeri).Ci saremmo rivisti in tribunale.
Nella mia piccola “dimora” vivevo una situazione che mai avrei potuto immaginare.Il bagno era distante ed ogni volta dovevo passare davanti alle 2 grosse celle degli uomini,circa 30 individui per ambiente.Inevitabili gli apprezzamenti ad ogni passaggio ma quando videro che la mia permanenza si protraeva,iniziarono a regalarmi generi di conforto tipo frutta e sigarette.
Fuori dal bagno c’era un rubinetto per sciacquarsi,niente saponi,niente carta,niente di niente.Inoltre c’era il Ramadan quindi si mangiava dopo le 18,il convento passava pane ed acqua.
Di fronte alla mia cella c’era la stanza delle torture,perciò potete immaginare cosa mi toccava sentire notte e giorno.Il poco che ho saputo è che la maggior parte erano carcerati politici,che venivano buttati in cella,aspettando processi che non avvenivano mai,quasi avessero buttato le chiavi.Mi si stringeva il cuore per loro ed anche il c..o al pensiero che potessero buttare anche la mia chiave.Il console venne una sola volta a trovarmi facendomi capire che dovevano arrivare i soldi dall’Italia (leggi genitori)per l’avvocato e per mazzette varie.Stronzo,infame non ci aiutò per niente,eravamo quelli che infangavano il prestigio dell’Italia!Mai nulla mi fece avere!Manco un rotolo di carta igienica o degli assorbenti.
La zella imperversava,ogni tanto mi davano uno straccio e della creolina per pulire la cella.
Potevo solo pensare, cantare e qualche esercizio fisico,non pregavo perché non credevo.
Ero fissata con un pezzo dei King Crimson: Formentera Lady,aiutava.
Finalmente arrivò il processo.Piangendo rividi gli amici,potemmo scambiare due parole e mi dissero che erano stati torturati con quel sistema a testa in giù,acqua in bocca a più non posso e stilettate sui piedi.Per questo uno di loro non resse e parlò di un piccolo nascondiglio da cui tirarono fuori quello che avevo visto nella scatola del primo giorno.
Come speravo fui scagionata con espulsione per 5 anni,mentre gli altri si fecero altri 2 mesi(ma se non fossero arrivati i soldi si sarebbero fatti di più).
Passai altre due notti in cella poi finalmente mi vennero a prendere e mi portarono in un luogo dove ritrovai la mia valigia,dove ebbi a disposizione un bagno vero con doccia sotto la quale stetti tanto tempo a scartavetrarmi.
Direttamente mi portarono in aeroporto scortata ed imbarcata,rotta Tangeri-Madrid-Roma.
A Madrid perquisizione.
A Roma idem.
I miei erano lì ad aspettarmi
Piangendo di gioia potetti riabbracciarli,anche loro in lacrime.
Ma non è finita……
Mi Piace: 13Tu, Franca Cino, Sergio Baldi e altri 10
Commenti: 2
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Silvio Pellico te fa ‘n baffo
ancora….
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