A day in the life (Settembre 2020)

A day in the life (Settembre 2020)
Arriviamo a San Menaio al tramonto, uno splendido tramonto che colora le nuvole sul mare di mille sfumature dal rosso al viola.
La mattina dopo mi sveglio presto. Alessandra dorme ancora e così esco sul patio che da sul boschetto di carrubi e pini marittimi che degrada verso il mare. La vista dalla casa è magnifica, solo tanto verde intorno. A sinistra una collina che con la nostra crea una vallata su cui ogni tanto un falco compie le sue evoluzioni in cerca di prede, a sinistra c’è il cancello che da sulla stradina d’accesso, il traffico a settembre è quasi inesistente, di fronte il mare e in lontananza le isole Tremiti che di notte s’illuminano di luci lontane.
Sento un miagolio che proviene dalla camera da letto di Alessandra. Sorrido. E’ l’ora del cucchiaino. Entro nella camera in semi oscurità ed entro nel letto. Mi giro su un fianco e lei si accoccola contro le mie gambe piegate. Sistemati come due cucchiaini. E’ uno dei momenti più belli della giornata.
Dopo le coccole mattutine ci prepariamo la colazione che consumiamo al tavolo nel patio. Muesli, caffelatte e biscotti integrali.
Ecco, ora arriva la gatta Giada. E’ ora di colazione anche per lei. Giada è una gattina striata grigia, dolce e confidente, semi randagia ci ha adottato e ci fa compagnia al mattino e alla sera.
Oggi in programma c’è una visita alla spiaggia di Vignanotica. Si trova sul versante opposto del Gargano, sotto Vieste . Partiamo e dopo Peschici ci perdiamo su una strada che attraversa tutta la foresta al centro del Gargano . Il traffico è praticamente nullo e la strada si snoda in mille curve all’ombra degli alberi . E’ un piacere guidare in queste condizioni. Usciamo dall’ombra della foresta e ci ritroviamo in cima ad una collina brulla con una grossa quercia al lato della strada che ora è diventata uno sterrato. Forse ci siamo persi. Il navigatore dice a sinistra ma non vedo strade a sinistra. Finalmente, ritornando sui nostri passi, poco dopo vedo una stradina sterrata che scende a valle. La imbocco e ci troviamo circondati da grosse vacche marroni che scendono la strada con noi. Ci guardano con curiosità, forse si chiedono che ci facciamo qui, in effetti ce lo chiediamo anche noi. Non sembra una strada molto battuta, più che altro una mulattiera per il bestiame. Scendiamo la strada piano piano di fianco a loro e mentre le passo di fianco una mi guarda con il suo suo sguardo vacuo e indifferente, infila quasi la testa nel finestrino mentre i loro campanacci risuonano nel silenzio dei campi intorno.
Poco dopo arriviamo alla fine dello sterrato e ci ritroviamo sul provinciale a pochi metri dalla discesa per la spiaggia. E vicino alla Montagna, ristorante dove fanno un’insalata di polipo da sballo e il migliore caffè espresso del Gargano. Naturalmente ci fermiamo per un caffè, per il polipo torneremo più tardi.
Parcheggio alla fine della stradina e ci incamminiamo lungo il sentiero che porta al mare. La spiaggia in questo periodo è semivuota, meravigliosa. La scogliera bianca che costeggia la spiaggia di ciottoli ci accoglie nel suo splendore, il mare è una tavola verde e azzurra. Lungo la base della scogliera ci sono molte piccole e fresche grotte dove si possono sistemare il cibo al sacco e l’acqua e dove si può fare una siesta nel pomeriggio.
Ci facciamo una nuotata lungo la costa, seguendo la scogliera e fermandoci a riposare ogni tanto sulle spiaggette che si trovano su più a nord. Ne troviamo una che si trova al riparo di un grottino, freschissimo, e li ci fermiamo per un po’ ad ammirare il mare e il volo delle rondini di mare che fanno evoluzioni mirabolanti sfiorando le rocce bianche stridendo come ragazzini in gioco.
Nel tardo pomeriggio colmi di mare e di sole ci avviamo verso l’auto. La campagna al tramonto è meravigliosa. Filiamo fra gli ulivi e i campi con i loro muretti a secco immersi in un caldo colore arancio, the golden hour. Poi Peschici ci appare bianca come il latte sul promontorio roccioso. Siamo quasi a casa. Giada ci aspetta di già.
Tu, Paola Ant, Paolo Paci e altri 7
Commenti: 1
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Commenti: 1

  • Paolo Paci

    bel racconto vacanziero. Quello nella foto è l’Arco di San Felice, ci facemmo una vacanza con mia figlia piccola 30 anni fa… Posto stupendo!!!
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